martedì 15 novembre 2016

Ecco le prossime mosse del MIUR

Pubblichiamo l'intervista al ministro Giannini attraverso le quali svela le prossime mosse

Al ministero dell'istruzione siamo già al lavoro per l'avvio del prossimo anno scolastico, il 2017/2018. Abbiamo fatto partire i tavoli con le organizzazioni sindacali per la contrattazione sulla mobilità e avvieremo prima le iscrizioni a scuola, per lavorare in anticipo sull'organico».

Il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, anticipa ad Italia Oggi il piano del Miur per garantire che il terzo anno di attuazione della Buona Scuola sia quello decisivo per mandare a regime la riforma.

Domanda. Quest'anno l'avvio non è stato particolarmente sereno.

Risposta. Questa estate abbiamo avuto una mobilità straordinaria nei numeri e nelle procedure, 200.000 insegnanti coinvolti contro i 100.000 abituali. Si è trattato di un fatto eccezionale e necessario, che non si ripeterà con questa modalità.

D. Quali errori pensa siano stati fatti? Ci sono state molte critiche, si sente sotto attacco?

R. No, non mi sento sotto attacco. Guardando alla mobilità siamo intervenuti caso per caso sui singoli problemi. Ricordo però che è stata preceduta da un altro passaggio importante: l'immissione in ruolo di 90.000 docenti nel 2015. Un intervento che ha drasticamente ridotto le graduatorie ad esaurimento. Non è stato semplice e non tutto è stato perfetto in questi due anni. Ma è un lavoro che nessuno aveva fatto nei decenni scorsi. Sin dal giorno immediatamente successivo all'approvazione della riforma stiamo mettendo ordine in una materia complessa, fatta di stratificazioni normative, di una sommatoria di graduatorie, di procedure farraginose. Vogliamo valorizzare una professione fin qui abbandonata e per farlo servono sforzi e responsabilità considerevoli. E di certo non ci scoraggia chi magari dice che in fondo era meglio prima, col precariato.

D. Come pensate di muovervi per il prossimo anno?

R. Tempi più rapidi per le operazioni relative al personale, meno burocrazia saranno le parole guida. Avvieremo prima le iscrizioni a scuola: si parte il 16 gennaio e si chiude il 6 febbraio. La circolare è in uscita. Da settembre 2015 abbiamo cominciato a comunicare alle scuole il budget per il funzionamento fin dall'avvio delle lezioni. Il budget è triennale e le risorse sono state raddoppiate. Un passo avanti per programmare meglio la spesa. Lavoriamo alla semplificazione del regolamento di contabilità e ad alcuni alleggerimenti burocratici che riguardano, ad esempio, la richiesta di dati da parte del Miur: spesso più uffici fanno la stessa domanda in tempi diversi ai dirigenti, costringendoli a fare lo stesso sforzo due o tre volte. Era una proposta uscita anche nella fase di consultazione sulla riforma.

D. I tavoli che avete avviato con i sindacati che ruolo avranno? Si occuperanno anche di rivedere la cosiddetta chiamata diretta o per competenze dei docenti?

R. Il dialogo più serrato con le organizzazioni sindacali ci consentirà di lavorare meglio e più velocemente sulla mobilità: vogliamo chiudere la contrattazione entro dicembre, prima di Natale. E svolgere le operazioni in primavera. Con i sindacati ci confronteremo anche sul contratto, sulle deleghe della Buona Scuola e anche, ovviamente, sulla chiamata per competenze. Una novità che riteniamo importante su cui comunque possiamo insieme aggiustare il tiro dopo il primo anno di avvio.

D. Contratto, quali le risorse a disposizione del settore? Si parlerà anche di merito e carriera?

R. La legge di stabilità prevede 1,9 miliardi per i contratti e le assunzioni nella pubblica amministrazione. Crediamo che una fetta importante possa andare alla scuola. Lavorare nelle prossime ore con i sindacati ci farà arrivare pronti con le proposte per i nostri settori. Ma è presto quindi per entrare nei dettagli, i tavoli con i sindacati sono appena cominciati.

D. Soddisfatta dell'ultima legge di bilancio?

R. Le risorse per la scuola sono molto significative e se n'è parlato poco: abbiamo, a regime, 500 milioni per le deleghe, fra cui quella sullo 0-6 a cui teniamo moltissimo, e 400 per la trasformazione dell'organico di diritto in organico di fatto. Se si sommano anche altri interventi, fra cui quelli per le paritarie, siamo ben oltre il miliardo. Non è poco considerando che dal 2015 sono già stati investiti 3 miliardi all'anno a regime. Dal 2000 ad oggi solo due manovre hanno messo tante risorse sulla scuola. Entrambe sono state varate da questo governo.

D. Quali interventi auspica in parlamento?

R. Ci sono margini di miglioramento per la questione dell'organico di fatto e la sua trasformazione in organico di diritto: è una partita importante. Vogliamo che siano chiari da subito i numeri. Stiamo lavorando anche sull'organico dell'autonomia per una maggiore flessibilità di gestione e per dare una maggiore risposta alle necessità di infanzia e primaria.

D. Reclutamento dei docenti, c'è molta attesa per la delega in materia, soprattutto dopo l'ultimo concorso. A che punto siete?

R. Sulle deleghe il lavoro è in corso. Sul reclutamento abbiamo le idee chiare: a scuola si entra per concorso. Cambieranno le modalità, ma certamente sarà prevista una valorizzazione di chi oggi già insegna senza avere un contratto a tempo indeterminato.